Squali

Articoletto

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  1. giordaloco
     
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    14/8/2007

    In Italia squali in cattive acque

    Oltre un terzo delle 84 specie presenti nel Mediterraneo sono in pericolo. Squalo bianco, squalo elefante e manta le specie protette più a rischio. Catture accidentali e degrado dell’habitat sono i principali fattori di minaccia.


    ROMA
    Gli squali del Mare Nostrum sembra che nuotino proprio in cattive in acque. Dopo il crollo spaventoso a cui si è assistito negli ultimi 10 anni lungo le coste atlantiche, dove si è registrata una diminuzione dell’85-90% della popolazione, ora il problema sembra riguardare anche il Mediterraneo. A lanciare l’allarme sono i biologi del CTS Ambiente impegnati nella quinta edizione del Veliero dei Delfini, la campagna in difesa dei cetacei promossa in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente che quest’anno rivolge la sua attenzione oltre che ai delfini anche agli squali.

    «Delle oltre 80 specie di squali e razze presenti nel Mar Mediterraneo, più di 30 sono a rischio - dichiara Simona Clò responsabile del Settore Conservazione Natura del CTS e membro dello Shark Specialist Group Mediterraneo della IUNC (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) - e solo 3 sono protette: lo squalo bianco, lo squalo elefante e la manta. Quello che ci preoccupa di più è che per molte specie, circa il 70%, non ci sono dati sufficienti per valutarne lo stato e quindi per predisporre azioni mirate alla loro conservazione. Grazie però al coinvolgimento dei pescatori, che sono la fonte più importante per questo tipo di studio, siamo riusciti a raccogliere segnalazioni di fondamentale importanza come per esempio la cattura in acque siciliane dello squalo Squadro e del pesce violino, considerato oramai scomparso dalle acque italiane».

    Concordi i dati che arrivano dal Veliero dei Delfini che, grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria Legapesca, Agci Agrital e Federcoopesca, sta raccogliendo dai pescatori informazioni sulla presenza storica e recente delle 3 specie di squali protette nelle 25 località toccate durante l’estate dalla campagna del Cts Ambiente. Secondo i pescatori, l’incontro con questi pesci sta diventando un evento sempre più raro, soprattutto per quanto riguarda lo squalo bianco, mentre sono state segnalate concentrazioni «particolari» di squalo elefante negli anni passati, in particolare in Sardegna. Le interviste con i pescatori hanno inoltre permesso di raccogliere segnalazioni interessanti su altre specie commerciali che solitamente vengono vendute sotto il nome generico di squali. La cooperazione diretta fra ricercatore e pescatore ha permesso di dare i nomi a questi squali e come al solito, la collaborazione ha dato risultati inattesi.

    «Ma cos’è che minaccia la sopravvivenza di questi straordinari animali che tanto colpiscono il nostro immaginario collettivo? Tanto per cambiare la risposta è sempre la stessa: l’uomo» scrive in una nota il Cts spiegando che due sono le principali cause di origine antropica responsabili della progressiva rarefazione delle specie: da un lato il degrado dell’habitat, dall’altro le catture accidentali effettuate dalle reti fisse e da altri attrezzi da pesca che sono abbondantemente distribuiti lungo le nostre coste.

    «Per fortuna qualcosa si sta finalmente muovendo - commenta Stefano Di Marco Vice Presidente Nazionale del CTS. L’ICRAM - l’Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare - su incarico del Ministero dell’Ambiente ha recentemente predisposto le linee guida perun piano d’azione nazionale sugli squali contenente indicazioni su interventi da realizzare nel breve, medio e lungo termine per assicurare a questi animali adeguate misure di conservazione. Ci auguriamo - prosegue Di Marco - che il piano diventi al più presto esecutivo affinché questi animali, simbolo della biodiversità marina, non siano costretti ulteriormente a nuotare in cattive acque». Per questo motivo il Cts quest’anno ha deciso di unirsi a Shark Alliance per cercare assieme di fare qualche cosa di concreto per gli squali, elementi importanti della biodiversità del nostro mare.
     
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