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Come tutti gli anni arrivano le sante ferie e come tutti gli anni ci dirigiamo verso sud come le anatre che vanno a svernare, destinazione Salento ormai mia terza casa.
Sono tre anni che cerco di inseguire il sogno di prendere un tonno ma credo che anche per quest’anno l’impresa non sia fattibile perché il periodo non è ancora quello giusto e la confusione sulle coste è tanta mentre sempre con maggiore concretezza si affaccia la possibilità di prendere qualche riccioletta.
Purtroppo quando non sei sul posto e non peschi con continuità è difficile capire se quello che fai è giusto o sbagliato soprattutto perché a me nessuno ha mai insegnato niente; così in un anno mi drogo di filmati jappi sullo shore e sui vari assetti e preparo tutto con cura: canne, mulinelli, trecciati, finali, jig e assist.
A fine luglio faccio l’autista e accompagno moglie e bimbi dai suoceri così lascio anche l’attrezzatura da pesca quest’anno; in particolare 3 canne da spinning/shore jigging da super light a pesante e attrezzature a corredo in modo da coprire tutte le possibili esigenze.
Ovviamente l’occasione è anche quella di fare un’esplorazione: il periodo è giusto e la mattina dell’uscita ci sono infinite aguglie che cacciano che saranno la mia principale preda, circa una 20ina, che per il piacere di mia suocera, porto a casa.
Nel frattempo assisto a quello che mi serve per tarare tutto ossia le ricciolette che nel quarto d’ora magico si avventano sulle aguglie.
Purtroppo vengono dietro al jig ma senza attaccarlo.
Prendo nota e faccio qualche aggiustamento.
Ritorno al lavoro ancora due settimane e preparo le ultime cose.
Arrivano le ferie anche per me e quindi posso dedicarmi meglio a questo pelagico.
Sveglia alle 4,40 e mi dirigo sullo spot: ci sono già dei pescatori. Provo e riprovo ma niente; solo una timida tocca non capisco potrebbe essere lei o forse un’aguglia. Le ore passano e alle 8,30 puntualmente, nonostante la scogliera profonda, circa 30 metri arrivano i bagnanti.
Appuntamento rimandato.
Passano due giorni rivado, stesso posto stessa ora. Sono li che provo con un jig da 80 grammi per capire se posso tentare il colpaccio, niente si muove. Provo in top water ma nulla. Ecco però che l’orario arriva e a poca distanza da riva un branchetto di ricciolette fa saltare le aguglie e altri pescetti vari.
Ci lancio su con la canna più leggera con un jig da 10 gr e subito un attacco: goduria allo stato puro anche se piccola un trenino. La porto in secca e fotografo prima del rilascio.
Provo e riprovo qualche altro inseguimento ma niente più se non qualche aguglia.
Vabbè arrivano i bagnanti bisogna tornare a casa.
Giovedì rivado: arrivo 10 minuti dopo e i pesci sono già in attività, tempo di fare due lanci finisce tutto. Solo un paio di inseguimenti poi niente più forse complice anche il disturbo provocato da sub e natanti vari.
Sabato cambio posto con la speranza di trovare meno confusione. Arrivo e ci sono alcuni pescatori abbastanza distanti: mi piazzo su una grossa buca di una 40 di metri.
Inizio coi soliti top water senza risultato; passo a jig da 60 e 80 gr ma non vedo niente. Intanto a largo arrivano un buon numero di imbarcazioni che iniziano a trainare segno che inizia a girare qualche tombarello.
Sottoriva e comunque un via vai di pesciolini che si muovono in grossi banchi schiacciati ai piedi della scogliera: buon segno qualcosa sta girando sotto. Di lì a poco inizia una serie di esplosioni con pesciolini impazziti: inizio a lanciarci in mezzo prima con un jig più grande poi col solito duo drag da 10 gr
Ecco una prima riccioletta che mi da filo da torcere che parte a destra e sinistra e alla fine devo forzarla per non farla infilare ai piedi della scogliera. La porto in secca la libero e rilancio e subito un’altra ancora più indemoniata della prima. Foto di rito e via.
Tutto finisce: la mangianza si sposta a 200 metri da me non ci arrivò più. Provo a spostarmi e a lanciarci un jig compatto da 40 gr ma non ne vogliono sapere.
Provo ancora ma a parte una aguglia più nulla.
Cambio canna e mi metto a pescare con un jig slow in discesa con lenti richiami: una discreta perchiotta arriva a riva.
Provo ancora ma a parte il branchetto di ricciolette che segue il jig senza attaccare e perderlo definitivamente nel sottoriva incastrato tra le rocce niente più.
Tempo di assistere ad un altro raid senza però capitalizzare e devo tornare a casa.
Beh che dire: l’obiettivo l’ho raggiunto anche se i pesci non erano della taglia che avrei voluto. Oggi però so che ho acquisito altre conoscenze e la giusta tecnica, a conferma che nella pesca c’è sempre da imparare.
Purtroppo ci vorrebbe tempo per affinare tutto ma il mare a Firenze non è così vicino e il periodo che inizia a essere quello giusto inizia proprio a fine ferie.
Vabbè ciao Salento arrivederci al prossimo anno magari sarò più fortunato.
Edited by Alessandro Santopietro - 28/8/2023, 00:38. -
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Bella pescata e bel report bravissimo . -
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Grazie Max . -
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spettacolo immenso!!!
che attrezzatura usi per questi pess?
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Grazie Walter.
In questo caso specifico ne ho usato 3 diverse:
Per lo shore superlight una canna da 270 lineaeffe (la twins) che ha due cime 5-20 e 10-30: in questo caso ho usato quella più leggera; mulinello daiwa crossfire 2500 vecchio modello (altrimenti ci vuole un 4000) treccia da 12 lb e finale dello 0,28 in fc da 2 metri collegato con nodo fg
Per lo shore light una daiwa sweep fire da 270 15-40 abbinata a daiwa ninja 3000 vecchio modello (sennò ci vuole un 4000/5000) con treccia 16 lb e finale da 2 metri in fc 0,35 sempre collegato nodo fg.
Per lo shore la savage gear Sgs2 20-80 da 290 cm abbinata a okuma azores 5500 treccia da 35 lb e finale in fc da 3,50 m dello 0,50 sempre nodo fg.
Se però uno vuole provare consiglio si tentare l’approccio superlight decisamente meno stressante sempre con una canna da almeno 270 un tantino più rigida della mia anche se non troppo altrimenti si perde molto in distanza di lancio perché non si carica bene.
La lunghezza serve oltre che per fare distanza ( si lancia in scioltezza oltre i 70 metri con tutte e tre) a muovere meglio il jig dalle scogliere alte, per evitare che il filo si attacchi alla scogliera e per combattere meglio i pesci che anche se piccolino erano delle furie.
Per i jig le canne gestiscono tranquillamente tutte le grammature dichiarate, anche perché in acqua fanno decisamente poco attrito. Magari con le grammature più alte su può evitare di frustate eccessivamente tanto la canna si carica da sola e si raggiungono sempre le stesse distanze in virtù del peso maggiore.
Tieni conto che più aumenti il peso del jig più rallenti l’azione di pesca per cui se vuoi i jig che schizzi vai sulle grammature più basse altrimenti vai al massimo consentito soprattutto se scegli modelli che lavorano anche in caduta in modo da percepire meglio le abboccate.
Non lo avevo detto ma lo scorso anno, per esercitarmi, avevo tentato in un grosso sbarramento artificiale coi bass e aveva funzionato alla grande.
Comunque se vuoi altre info chiedi pure mi sono fatto una cultura😅😅😅. -
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un po' tutto
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Shore jigging 2023 |
