Tra tecnica e racconto: traina al serra

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  1. Bruno21
     
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    CAP 3

    Spensi un motore, quello di sx. perché con il dx. manovro meglio e proseguii al minimo; con un motore soltanto la velocità è di circa 2,5 nodi.
    Le matassine lavoravano ad una quarantina di metri da poppa....a proposito, sapete come si fa a determinarne la distanza senza dover tutte le volte misurarla con le braccia, oppure, peggio, svolgere la lenza a casaccio?
    Semplice.
    A casa si misura la lenza con precisione e poi si lega sulla stessa un segnalino di colore rosso ottenuto da semplice filato di cotone e fissato sul nylon con un nodo di stopper ed il gioco è fatto.

    Non avevo ancora completato la virata dopo l'uscita dal porto, per percorrere parallelamente la diga, che ambedue le canne si piegarono ed i mulinelli perfettamente tarati da Vallero iniziarono a cedere filo facendo gracchiare le frizioni.
    Inserii l'autopilota e mentre Vallero recuperava una canna, io mi occupai dell'altra, un minuto dopo la vasca del vivo era già popolata da due guizzanti aguglie.
    Proseguimmo rimettendo in pesca le canne, il nostro obiettivo era di procurarcene una dozzina di misura media, inizialmente, per prudenza le avremmo tenute tutte per poi, in seguito rimettere in libertà le più piccole.
    La pesca proseguì, ma la taglia dei pesci era poco soddisfacente, troppo piccole per essere innescate e nuotare liberamente.
    Ripercorsi in senso inverso il tratto lungo la diga della Vegliaia e proprio all'imboccatura del porto ne riprendemmo altre quattro di misura adeguata.

    Proseguii ancora verso terra attraversando interamente tutta l'uscita, poi virai molto largo di 180° e ripassai nuovamente dove avevamo trovato il branco di aguglie grossine e altre due finirono in vasca.
    Avevamo in tutto una ventina di aguglie, tenni le otto più grosse e quattro piccole di scorta, rimettendo in libertà le altre.

    Mentre Vallero rimetteva a posto le canne da aguglie e tirava fuori le canne da traina e gli affondatori, misi in moto anche l'altro motore e feci rotta verso l'altra uscita del porto, chiamata Vestrini che guarda verso nord.

    Il tratto che avevamo intenzione di percorrere trainando, era dall'imboccatura nord del porto verso la luminella, un braccio di mare di circa 3 miglia che corre parallelo alla costa.

    Per maggiore chiarezza, il porto Mediceo ha tre uscite, una a sud della quale abbiamo già parlato, una a nord ed una ad ovest.
    Le navi, dato il basso fondale, debbono entrare ed uscire unicamente dall'imboccatura ad ovest, dalle altre due escono ed entrano solo piccole imbarcazioni.
    La luminella è un fanale posto ad un miglio e mezzo circa dalla costa, non ne ho mai compreso l'utilità in quanto è all'interno delle secche delle Melorie.
    Le secche delle Melorie, distanti circa 3 miglia da terra, hanno una lunghezza di circa quattro miglia e corrono parallele alla costa, queste sono invece ben segnalate da due fari posti nell'estremità sud e nord delle stesse.

    continua
     
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5 replies since 23/1/2014, 17:13   102 views
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