Tra tecnica e racconto: traina al serra

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  1. Bruno21
     
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    CAP 2

    Arrivati a Livorno, sistemammo tutta l'attrezzatura e posizionammo il fuoribordo che tenemmo al momento alzato, misi in moto i due entrobordo VM e partimmo scendendo i fossi medicei che portano all'interno del porto e poi in mare.

    La prima cosa da fare era quella di procurarsi le esche vive.
    Anche per la loro conservazione, la barca non è corredata dall'apposita vasca del vivo, per cui ho dovuto sopperire alla mancanza di questa con un contenitore in pvc, modificandolo e correggendolo mentre per il ricambio dell'acqua sono dovuto ricorrere all'uso della pompa per lavaggio del ponte, riducendone la portata mediante un rubinetto volante.
    Il livello del troppo pieno, invece, viene mantenuto costante tramite un tubo di scarico in plastica morbida, posto ad una determinata altezza, che mi consente di far defluire l'acqua in eccesso attraverso un ombrinale.
    Insomma, niente è lasciato al caso al pressapochismo o all'improvvisazione, ciò non fa parte del mio modo di fare, di pensare e di organizzare.
    Non andrei mai a pescare se tutto non fosse assolutamente perfetto.

    Uscimmo dal porto attraverso l'uscita a sud, ma ancor prima di raggiungere la Vegliaia, così si chiama questa parte della diga foranea, Vallero aveva già messo in acqua le due canne da traina per le aguglie.
    Queste due cannette sono delle telescopiche di lunghezza di un metro e ottanta, armate con mulinelli Daiwa, che, nonostante i venticinque e passa anni di età, sono perfettamente funzionanti e lucenti come appena comprati, frutto di una mia ossessione per tenere tutto in ordine, pulito e lubrificato.
    I mulinelli erano caricati con del comune nylon dello 0,20, acquistato a prezzo stracciato in un grande magazzino, il terminale invece, lungo dieci metri e fissato alla madre lenza tramite una minuscola girella cilindrica a tre snodi, era in f.carbon dello 0,12, anche questo acquistato a prezzo irrisorio presso un grande magazzino.
    L'esca era rappresentata da due matassine o meciuda autocostruite in raffinatissimo filo di seta, una di colore giallo e l'altra di colore rosa.

    continua
     
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5 replies since 23/1/2014, 17:13   102 views
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