LA TRAINA AI TONNI DI BRANCO IN MEDITERRANEO

4 Parte

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  1. diegog
     
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    LA TRAINA AI TONNI DI BRANCO

    Parte quarta


    Le Balene

    A differenza di altri cetacei quali i capodogli, le balene si nutrono principalmente di krill, nutrimento adorato dai tonni ma purtroppo per essi difficilmente reperibile.
    Il krill, e nel triangolo detto Santuario dei Cetacei, compreso fra Costa Azzurra, Toscana e parte della Sardegna, includendone completamente la Corsica
    Ora, dato che il tonno proprio stupido non é, segue le balene, in quanto ottime cacciatrici di krill, e al momento in cui la balena stessa riapre la bocca per nutrirsi, lascia scappare un po' del krill che era rimasto negli interstizi dei fanoni, e lo rilascia ovviamente in piccoli blocchi lui va immediatamente a servirsi di questi prelibati bocconcini.
    Va da se che fileremo lenze con artificiali relativamente affondanti e cercheremo di farle passare a fianco dei cetacei e sulla parte anteriore; non é facile ma funziona.
    Anche i delfini ,talvolta sono dei segnali, la loro presenza determina la presenza di mangianza, e non é raro trovare i tonni sotto gli stessi.

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    Le mangianze di sarde e acciughe

    Anche se come dicevo prima sono sempre più rare, puo' ancora capitare di vedere delle vere mangianze di sarde, durante le quali i tonni prima circoscrivono le sarde con un movimento rotatorio, costringendole ad affiorare in superficie e a compattarsi al massimo, in modo che ai tonni stessi sia più semplice poterle ingoiare.
    In questo caso dobbiamo considerare innanzitutto che i tonni non stanno in mezzo alle sarde, ma tutt'intorno, e quelli sicuramente più affamati saranno i più lontani, cioé quelli che stanno per accorrere eccitati dal movimento degli altri pesci.
    Traineremo quindi mantenendoci ad una certa distanza della "bollata" , limitando a farne entrare solo le esche nella bolla, e magari anch'esse a qualche metro di distanza.
    E' di fondamentale importanza il non entrare con la barca nella mangianza stessa, poiché cosi' facendo si rovinerebbe tutto il lavoro che han fatto i tonni per radunare il pasto, e daremmo si una speranza di vita rinnovata alle nostre sarde, ma di sicuro non prenderemmo pesci.
    Durante queste manovre non é necessario avere una traina di elevata andatura, talvolta i 6 nodi sono più che sufficienti, dato che il pesce in quel momento non deve essere incuriosito ma alimentato con cio' che crede sia una sarda ferita.

    Ecoscandaglio ed affondatore

    Finora ci siamo soffermati su cio' che é la parte più classica della traina al tonno, cioé il fatto di andare su una posta conosciuta, cercare la balena, la mangianza, e trainare con la speranza di prendere un pesce, ma con la tecnologia odierna si puo' andare oltre,cercare il tonno a 30 metri di profondità e insidiarlo con gli artificiali.
    Il materiale di base, ovviamente, é un' ecoscandaglio di buon livello e un' affondatore sia manuale che elettrico che consenta di trainare con una palla di cannone di grosse dimensioni.
    Si, dico di grosse dimensioni, poiché con una palla di cannone da 4 kg , ottima per insidiare le ricciole a -30 metri e oltre col vivo, in traina ai tonni a 7 nodi non riuscirebbe neanche a raggiungere la profondità di un buon artificiale "sinking".
    Useremo quindi palle di cannone da 8, 9 e anche 10 kg, le quali ci permetteranno, a condizione di non utilizzare artificiali con grossa paletta metallica di pescare a 20 e più metri, profondità relativamente accettabile per l'eventuale stazionamento di tonni.
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    Lo strike multiplo

    Capita frequentemente , in questo tipo di pesca, di avere due o più canne che "partono" contemporaneamente, e allora che fare?
    Certo, tutti insieme non si possono combattere, e poi.... tutte le altre canne ancora in acqua.... che casino!!!!
    Beh.. non é forse una situazione semplice da gestire, ma é fattibile.
    Innanzitutto al primo strike mai fermare subito la barca, ma mantenere la velocità di traina per ancora qualche decina di secondi affinché tutte le lenze passino sopra il punto di attacco, quindi ridurre la velocità (mai e poi mai fermare la barca) e salpare innanzitutto le canne sottobordo, e quelle coi rapala poiché sono quelle che più probabilmente col loro movimento sinuoso entreranno in contatto con le canne dello strike.
    a questo punto ognuno (ammesso che vi siano più anglers) prenderà una canna in mano, ma uno solo, cioé quello col pesce più vicino o considerato meno "tosto" provvederà ad eseguire il combattimento e a portare il pesce a bordo.
    Le altre lenze col pesce all'amo andranno tenute distanti, cercando piuttosto di distanziarle al massimo in modo da rendere il meno probabile possibile eventuali attorcigliamenti da parte dei pesci.
    Mai mollare completamente la frizione, ma neanche stringerla troppo, il pesce che é distante tende a seguire l'imbarcazione anche se allamato, ma spesso tenta di cambiare direzione, e stringere troppo una frizione con 200 e più metri di lenza diverrebbe fatale.
     
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