TRAINA AI TONNI DI BRANCO IN MEDITERRANEO

2 PARTE

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  1. diegog
     
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    LA TRAINA AI TONNI DI BRANCO

    Seconda parte


    Dove sono i tonni?

    Beh, se fossi sempre a conoscenza dell'esatta posizione dei tonni penso non andrei nemmeno più a pescare, tanto la cosa diverrebbe noiosa, ma in ogni caso esiste una rotta immaginaria, la quale produce catture più o meno per tutta la stagione, a seconda del periodo.
    Ed é quell' immaginaria rotta alla quale si attiene il più dei trainisti, i quali sono convinti di avere maggiori probabilità di incontrare un pesce in determinate zone che in altre, anche se a volte catture effettuate da altri equipaggi in zone completamente diverse ne smentiscono l'attendibilità.
    A questo punto non ci chiederemo più dove sono i tonni, ma quando sono in una determinata zona..... e a tale domanda si potrà rispondere solo generalizzando.
    Ora, considerando un inizio stagione di pesca il mese di giugno, tenderemo a ricercare i pesci verso est, diciamo da 8.00 a 8.30 , mantenendo una latitudine compresa fra 42.00 e 43.05.
    I pesci in questa stagione saranno generalmente piccoli, aventi un peso medio di 10 kg.
    Al mese di luglio ci sposteremo da 8.00 a 7.00, sempre mantenendo la stessa distanza dalla costa, mentre in agosto li potremo cercare un po' più vicini, rimanendo sempre a ovest anche a 6.00 , se ne abbiamo le possibilità.
    I tonni a seconda del periodo avranno dimensioni sempre maggiori, e non è raro imbattersi in animali di oltre il quintale verso fine stagione.
    Una zona che ha sempre dato buoni risultati è la famosa "secca" 1860, sempre che si possa parlare di secca una montagna sottomarina che al suo culmine misura 1860 metri sotto il livello del mare...
    Fatto sta che probabilmente questa zona ha delle "rimonte" di krill, e a partire dalla fine del mese di agosto diventa un buon hot spot per questo tipo di pesca.
    Le zone al largo sarebbero teoricamente ottime, ma la straabbondanza di ciancioli ne fa un posto proibito per i pescatori dilettanti, i quali da cacciatori avrebbero tendenza a diventare preda delle centinaia di kilometri di reti derivanti.
    Non escludiamo comunque la probabilità elevata di catch, per quanto riguarda la prossimità della costa (entro le 20 mn) di aguglie e lampughe per il mese di settembre e oltre.

    Le esche: quali, come, dove e quando

    Restando fermo il punto che ogni pescatore ha le sue predilezioni, le sue idee rispetto alla velocità e al metodo di traina cercherò, a grandi linee, di elencare le esche più catturanti (non credetemi più di tanto, questa é una pinocchiata) a seconda del periodo , dello stato del mare, della meteo e dell'orario.

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    Le teste piumate

    Per quanto riguarda la famiglia delle teste piumate, nei quali inserisco impropriamente gli octopus,i kona head, i tandem realizzati con cotenna, sono le esche più antiche e che bene o male hanno sempre funzionato, anche se in condizioni di presenza di pesce in superficie.
    Per quanto riguarda le nostre zone é inutile utilizzare dei veri e propri "mostri" da marlin:
    a poco serve presentare un'esca immensa a pesci che raramente vedono pesci più grossi di una sardina.
    Non che non possa finirgli in bocca, anzi: una prerogativa del tonno é di avere una struttura maxilo/stomacale a mo' di tubo di stufa,ed é capace di ingerire prede anche di notevoli dimensioni, ma non per questo dobbiamo pensare al solito discorso esca grossa=grossa preda, basti pensare alle dimensioni delle sarde con cui si pescano i tonni giganti a drifting.
    Torniamo quindi alle nostre esche, le quali possiamo dividere in quattro categorie:
    alla prima appartengono i bullets, generalmente composti da una testina piombata da 50 a 100 g, provvisti di fori radiali per aumentarne la turbolenza nell'acqua, mentre la parte posteriore viene realizzata con finti calamari in silicone, a volte 2 o addirittura tre sovrapposti.
    I colori principalmente usati sono bianco/rosa, bianco/rosso, giallo/arancio, blu/bianco, verde/nero e giallo/verde.
    Al seguito si potranno aggiungere delle cotenne di maiale colorate, data la prerogativa di queste esche di poter "soffiare" l'acqua al suo interno, e quindi di permettere un movimento vibratorio della cotenna stessa.
    I classici bullets andranno utilizzati per la maggior parte con mare formato, avendo un nuoto uniforme e rettilineo.
    Sempre nel genere bullets avremo gli stessi ma con testa tronca a 45° , i quali daranno il meglio a mare calmo, dato il loro movimento ondeggiante.
    Alla seconda categoria appartengono invece i classici "tuna feathers" ovvero piume, sia con testa piombata che non, le quali vengono ricoperte generalmente da octopus siliconici.
    A questo genere di artificiali non si potrà aggiungere nulla, poiché sarà il movimento dell'artificiale stesso ad aumentarne e a restringerne il volume nell'acqua, dandone una senzazione notevole di movimento.


    Per seguire abbiamo la famiglia dei kona head, esche relativamente leggere e tronche, fatte in genere per rimanere in superficie e provocare dei salti sull'acqua.
    E' interessante sapere che si ottengono ottimi risultati accoppiando questi artificiali sia con ventre di tonno che con pesci naturali, e sono le esche a mia conoscenza le più adatte al pescespada, traina notturna compresa, ma di questa tecnica ne parleremo un'altra volta.

     
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0 replies since 21/7/2005, 13:51   378 views
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