TRAINA AI TONNI DI BRANCO IN MEDITERRANEO

1 PARTE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. diegog
     
    .

    User deleted


    user posted image

    Un' articolo sul come pescare i tonni di branco, le loro abitudini e le loro migrazioni in Costa Azzurra


    LA TRAINA AI TONNI DI BRANCO

    Vorrei con quest'articolo parlare un po' della traina ai tonni di branco, i periodi, le tecniche, e ciò che é possibile fare.
    Non voglio, e lo sottolineo, farne un trattato, ma semplicemente un condensato delle mie esperienze nel mar ligure occidentale.
    E sottolineo anche la zona, essendo il comportamento dei pesci differente a seconda delle zone di pesca.


    Un po' di storia
    La traina al tonno nelle acque antistanti il mar Ligure Occidentale e la Costa Azzurra nasce negli anni settanta, al seguito delle prime spadare siciliane (i primi professionisti a tentare il pesce spada nel nostro mare), i quali non avevano nulla a che vedere con le spadare odierne.
    Difatti le loro barche altro non erano che le feluche , barche con un'albero altissimo di
    avvistamento ed una passerella a prua, la quale serviva per fiocinare il pesce.
    Ma proseguiamo.
    Dai porti di Sanremo, quindi di Bordighera, pochi amici facoltosi coi loro Chris craft iniziavano timidamente a trainare i tonni, nel periodo estivo, e con risultati soddisfacenti.
    Non era raro di fare catture a 5 miglia dalla costa o anche meno, e talvolta capitava il grosso tonno anche a 3 miglia, soprattutto il mese di maggio, mese caratterizzato all'epoca da persistenti bonacce.
    Poi si proseguiva piu' la largo il mese di agosto per le alalunghe, e a settembre era tutto finito.
    In seguito , con l'innalzamento delle temperature si iniziarono a prendere delle aguglie imperiali, e ancora dopo le prime lampughe.
    Ma, come ogni bella favola, ebbe una fine: la pesca indiscriminata dei tunnidi con le spadare (quelle odierne, ma con 20 e piu' km di rete) fece non dico cambiare la rotta ai tonni ,anche perché dove oggi prendiamo i tonnetti nessuno una volta si sarebbe sognato di andare (e perché mai andare a 50 miglia quando il pesce è sotto casa?) ma piuttosto ne ha talmente diminuito la popolazione che tutto il pesce sottocosta è praticamente scomparso.

    user posted image

    Climatologia

    Un fattore importante che ha modificato l'andamento delle catture è stato inoltre il clima, il quale facendo aumentare la temperatura del mare e modificandone la salinità (anche se in modo relativamente scarso) ha comunque modificato parzialmente il flusso delle correnti superficiali (ho notato, a circa 12 m dalla costa una variazione di 15° rispetto a 15 anni orsono, prima di 270° ora 255°) .
    Ne consegue un cambiamento delle zone di mangianza, costituite in questa zona principalmente da krill per i mesi maggio/luglio, e da sarde in agosto/ottobre.
    E con la temperatura sono cambiati i pesci: i grossi branchi di alalunghe non si trovano ormai piu', mentre anni orsono chi riusciva a entrare in un banco di queste vedeva l'acqua letteralmente ribollire, oggi è rarissimo vederne una mangianza, per contro si fanno sempre più frequenti catture di marlin bianchi, aguglie imperiali (molto simili del resto) e lampughe di media taglia.
    Per quanto riguarda il pesce spada è storia: i grandi esemplari sono ormai praticamente scomparsi, ma ciò è dato ad una pesca intensiva, non è un problema di clima.

    Anche una proliferazione eccessiva di ogni tipo di medusa penso sia dovuto ad un cambiamento di clima, non è raro orami imbattersi in tappeti immensi di meduse di qualunque specie, e trovare banchi di enormi dimensioni di Mola Mola, detto anche pesce luna.
    In modo particolare vi è stata una vera invasione di velelle nell'estate 2002 (barchette di S. Giovanni) e io stesso ebbi modo di constatarlo, trovando macchie immense dalle 5 alle 55 miglia nautiche.

     
    .
0 replies since 21/7/2005, 13:42   160 views
  Share  
.