SPIGOLA

Parte prima

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  1. diegog
     
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    SPIGOLA: la regina dei nostri mari, di Gorni Diego

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    SPIGOLA:
    LA REGINA

    Vorrei parlare di questo stravagante, ambitissimo pesce, senza pero' farne legge, poiché penso che non esista nessuno o quasi in grado di conoscerne e saperne spiegare sempre il proprio comportamento.
    Detto anche branzino, o luassu, ragno e altri termini, è un pesce particolarmente longevo (circa 30 anni) e puo' raggiungere e superare il peso di 14 kg.

    Abitudini
    Vive sottocosta, in fondali non superiori ai 30 mt, anche se, occasionalmente lo si puo' trovare a profondità superiori.
    Completamente indifferente alla salinità dell'acqua, puo' entrare e sostare per parecchi mesi nelle foci dei fiumi, per cacciare trotelle, cefali e anguille.
    Cacciatore senza scrupoli, non è raro vederlo "sgassare" su di un topolino che tenta di guadare il fiume, o un paperotto appena nato.
    Molto attivo in giovane età,diventa presto un cacciatore da posta, aspettando nascosto le prede al loro passaggio, a parte in determinate condizioni a lui favorevoli nelle quali si muove per cacciare, delle quali parleremo in seguito.
    Resta comunque, a prescindere da qualunque età esso abbia, un gran curiosone, spesso è stato osservato da sub uscire dalla tana e venire direttamente incontro al subacqueo addirittura dando musate sulla maschera, o il fucile, quasi a saggiarne la pericolosità.
    Per quanto sembri un pesce lento, possiede uno scatto fulmineo,per quanto di breve durata.

    Tecniche di pesca
    non voglio con questo farne una bibbia, in quanto questo pesce è talmente imprevedibile che una volta che si conferma una teoria, lui si comporta esattamente al contrario, quasi voler confermare la regola, pero' esistono parecchi punti sui quali si potrà comunque avere delle buone basi per poterlo insidiare.
    Fino al subito dopoguerra lo si pescava esclusivamente con la sardina morta, a fondo, dopodiché si sono affinate parecchie tecniche, alcune valide solo secondo i luoghi, altre piu' o meno universali.
    E' ancor oggi una buona tecnica, ma il maggior successo lo si ottiene pasturando per alcuni giorni con abbondanti sarde sempre nello stesso posto e la stessa ora, per abituarlo a questo nutrimento.
    Normalmente si pratica questo genere di pesca nei porti, di notte.
    Dopo aver pasturato con sardine a pezzi per alcune sere, si continua a pasturare ma nello stesso tempo ad innescare delle sarde a fondo,celando l'amo nel miglior modo possibile e usando terminali relativamente sottili, poiché in questo caso non avremo un'azione di caccia, ma bensi' di pascolo, nel quale il nostro pesce sarà comunque piuttosto diffidente.

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    Come esca l'anguilla
    La pesca con l'anguilla si fa quasi esclusivamente alla foce dei fiumi, dove la spigola è abituata a cibarsene.
    Questa pesca, quasi essenzialmente notturna, si puo' praticare anche di giorno, a condizione che l'acqua sia piuttosto torbida, dopo dei recenti piovaschi.
    Difatti l'anguilla con l'acqua torbida si muove anche di giorno, mentre con l'acqua limpida solo la notte.
    Importante per questa pesca è la luna, come in tutti i tipi di pesca alla spigola la luna agisce come orologio per la mensa.
    Attenzione, pero', quando dico luna:
    la luna non c'è solo di notte, ma anche di giorno, e, anche se non la vediamo, influenza in modo decisivo il comportamento della spigola.
    L'anguilla è un'esca primaverile/autunnale, di eccezionale resistenza, la quale dovrà essere innescata direttamente in bocca, facendo fuoriuscire la punta dell'amo su di un lato.
    La spina dorsale della stessa dovrà essere leggermente schiacciata, per evitarne gli attorcigliameti alla lenza stessa.
    Monofilo non superiore allo 0.22 in ogni caso, si pescherà con una canna dai 6 agli 8 metri, lasciando scendere in corrente (possibilmente non in piena corrente, ma appena ai lati) l'anguilla, fermandone la discesa di tanto in tanto.
    Per reperire il fondo saremo aiutati da un piccolo filo di lana bianco,posto alla profondità del punto di pesca, cosi' facendo, avremo sempre un'idea esatta sul dove sarà la nostra esca.
    Una volta lasciata completamente l'esca,fino al limitare della corrente, recupereremo, salpando per qualche metro e fermandoci, sempre con dei movimenti a strappi.
    Attenzione, in caso di ferrata la spigola in questo caso sarà molto delicata,quindi attenzione a cedere del filo prima di ferrare.
    Il pieno buio in questa pesca dà il massimo dei risultati, e, forse, permette le catture le piu' eccezionali, io stesso, circa 15 anni fa, vidi prendere una spigola di oltre 14 kg con questa tecnica.

    SEGUE SECONDA PARTE
     
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